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Trento, 20 gennaio 2004
«RESTEREMO FUORI. ALLEATI E INDIPENDENTI»
Marco Boato interviene sul nuovo progetto Pacher per le comunali trentine
dal Corriere del Trentino del 20 gennaio 2004

Da Bolzano prima di intervenire al vertice politico con la Svp per definire gli assetti regionali, Marco Boato, parlamentare “verde” e presidente del gruppo misto, interviene sul nuovo progetto del sindaco diessino Alberto Pacher e – come sempre d’altronde – parla chiaramente e senza tentennamenti. Bloccando qualsiasi idea di adesione. «Giammai», sbotta Boato, veneziano di nascita, ma trentino d’adozione per la frequentazione di Sociologia negli anni caldi della Trento sessantottina. E impegnato per la riforma dell’istituto della grazia a beneficio di Adriano Sofri, ex leader di Lotta continua incarcerato a Pisa.

Come vede la creazione di una lista unica della sinistra trentina per le comunali, onorevole Boato? Ma, soprattutto, pensa che ci possano essere margini per i Verdi di farne parte?
«No, la lista unica per le comunali è una questione che non ci riguarda in alcun modo. Così come non aderiremo neppure alla lista unitaria per le elezioni europee».

Nessuna alleanza possibile, dunque. Resterete ancora una volta fuori, indipendenti, con la vostra sigla.
«Assolutamente sì. Non faremo parte di questa ipotizzata lista, anche se guarderemo con molto interesse al progetto e avremo il massimo rispetto per la sua creazione. Ma, ribadisco, non è una iniziativa che ci riguarda, neppure a livello comunale. Rimarremo al di fuori, come Verdi democratici per l’Ulivo. L’unica eccezione sarà in quei casi in cui ci siano Comuni al di sotto dei tremila abitanti, dove è giusto far parte di liste unitarie. Altrimenti rimarremo nel centrosinistra autonomista.

Come a Riva del Garda?
«Certamente, dove tra l’altro abbiamo ottenuto un ottimo risultato. E come anche alle provinciali. In ogni caso, avremo la massima attenzione e rispetto per il nuovo quadro politico che si delineerà nell’ambito della sinistra. Saremo alleati, ma attraverso la creazione di un tavolo di confronto politico e programmatico».

  Marco Boato

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